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PUBBLICAZIONI

LA TENEREZZA E LA PAURA

 

L'incontro fra un pediatra e una pedagogista non capita spesso. Ma quando avviene, segna un percorso futuro e lascia tracce importanti. Questo libro sui sentimenti dei bambini è nato da qui: dalla condivisione di esperienze professionali teoriche e pratiche, ma soprattutto dalla condivisione di un'unica concezione del bambino, del suo mondo e del suo futuro.

COSA PENSANO I BAMBINI DI DIO

 

I bambini sono fatti così: sperimentano il loro mondo in lungo e in largo, senza tralasciare nulla, e anche ciò che non si vede, la dimensione ineffabile che comunemente viene definita trascendenza, fa parte dei loro pensieri. E' una dimensione integrante dell'infanzia, che scompare e riappare costantemente, riempiendo la mente del bambino di rappresentazioni, di invenzioni e di costruzioni concettuali; anche le idee metafisiche sono per lui oggetti da manipolare, attorno alle quali egli costruisce delle ipotesi.

NEI LORO PANNI

 

Se i genitori hanno voglia di raccontarsi, succede qualcosa di molto intimo: affiorano e prendono consistenza i pensieri del cuore, che sanno parlare di relazioni e di tenerezza. I genitori chiedono di conoscere, di confrontarsi, vorrebbero dei principi con cui orientarsi. Chi si pone di fronte a loro ha un obiettivo: non fornire risposte risolutive, ma far nascere altri perchè, altri dubbi.

UN CORREDO PER LA VITA

 

Quando si chiede alle donne quale sia la loro esperienza più appagante, la maggior parte pensa alla maternità; anche per quelle meno influenzate da un forte sentire femminile, questa tappa esistenziale ha un significato ben preciso. La nascita di un bambino o di una bambina completa e integra una sensibilità, ne fa nascere altre, rappresenta un momento di riflessione; instaura un nuovo rapporto con il genere umano.

 

IN FORMA D' ISTRUMENTO

 

Quando ci siamo proposti di svolgere una ricerca sui liutai di Reggio E., lo abbiamo fatto senza avere la certezza che effettivamente ne esistessero ancora; la curiosità è nata dalla lettura di un vecchio articolo di un giornale statunitense in cui si parlava di un violino costruito nella nostra città dal liutaio Mario Bedocchi. Nel corso di un colloquio con la figlia di Bedocchi (Ester) ed approfondendo la ricerca presso gli ambienti musicali, ci siano resi conto che, in effetti, il numero di persone che si occupano attivamente di Liuteria nella nostra Provincia è consistente.

RIVISTA "DANZARE" , bimestrale 1985/1988

 

La qualità della danza dipende "anche" dalla qualità del pubblico. In che consiste l'attualità di questa affermazione? Nella maggior parte dei casi lo spettatore consuma, applaude, non discrimina. Dico "nella maggior parte dei casi", in quanto è anche vero che sta aumentando il numero di chi sceglie, legge tra le pieghe, critica e sa distinguere. Se chi guarda è scarsamente competente ed accetta tutto, non aiuta sicuramente la danza a trovare un suo percorso che è di impegno, di studio, di continue limature. 

 

STRUMENTI INTORNO A UN TAVOLO

 

Progettare per l'infanzia significa intraprendere un percorso che inizia dalla conoscenza e dall'ascolto dei bambini che abbiamo di fronte.

Significa accogliere le loro parole  e le loro competenze, partendo dal presupposto che il contesto sezione-gruppo-spazio, cioè l'insieme dei bambini che abita in un luogo, costituisce un punto di partenza affinchè si instauri una reciprocità educativa e formativa rispettosa ed efficace.  

dalla collana NARRAZIONI ERRANTI

 

Ripetendo un atto di devozione millenaria, il casaro traccia nel latte e sul formaggio il propiziatorio segno ieratico della croce. Il culto di San Lucio, celeste Patrono dei lavoranti del latte e del formaggio, gli è molto familiare ed è culto antichissimo risalente al sec. XIV, al periodo classico delle grandi transumanze alpine che caratterizzarono l'affermazione dei più celebrati formaggi italiani.

Pietro Tromellini 1961

VITE ADOTTATE

 

"(...) Pina ci accompagna su un terreno doloroso e tormentato, senza nasconderci la sofferenza dei bambini, ma anche senza indugiare inutilmente in particolari raccapriccianti. Non vuole scandalizzarci, vuole solo farci vedere cosa capita ad una pedagogista che vive in prima linea, che incontra quotidianamente dei bambini (e delle bambine...che nel dolore vivono - ma poi perchè? - persino più immerse, quasi fino a farle soffocare) e che trovano uno scoglio per poter narrare ad un ascoltatore attento la follia in cui sono stati gettati. Pagine non facili, che spesse volte non ci piaceranno, perchè ci porranno di fronte a cose che sappiamo ma che non vogliamo vedere e scoprire.” 

Marco Scarpati

LA SCOLOPENDRA NON ENTRA IN CLASSE

 

"Si chiama, la chiamiamo scuola dell'obbligo, e già suona come gravata da un peso, da un obbligo appunto, che è quello di andarci e che è, quindi, a carico degli scolari. A questo obbligo, necessario ma non sufficiente, se ne aggiungono altri (alcuni opinabili e a discrezione totale dell'insegnante) come, secondo quanto ben declina il titolo di questo libro,, niente scolopendre in aula, ma fotocopie invece sempre e ovunque, netta distinzione tra quello che è dentro il programma e quello che ne è fuori, nota collettiva a fronte del furto del muffin materno e biologico a danno dell'alunna disciplinata e attenta...."

Giusi Quarenghi

CHIAMARLO AMORE NON SI PUO'

 

Cari ragazzi e care ragazze che vi affacciate al mondo dei grandi, questo libro è per voi. Perchè impariate dai nostri errori, impariate che amore vuol dire rispetto e non sopraffazione, che amare vuol dire permettere all'altro/a di essere se stesso. Insomma l'amore non può essere egoista, altrimenti non lo si può chiamare amore. 23 scrittrici per ragazzi vi offrono questi racconti per aiutarvi a riflettere e a dialogare, perchè non rimaniate in silenzio di fronte ai tremendi fatti di cronaca.

BAMBINI CON LE RUOTE

 

Eppure, un bel giorno, ti hanno presentato un nuovo aspetto della realtà dicendoti di stare tranquillo che non sarebbe cambiato nulla. Di fatto tutto si è trasformato: dall'oggi al domani sei diventato un bambino in affido condiviso nel senso che avresti abitato in due case diverse nelle quali trascorrere un tempo equamente suddiviso, metà con la mamma e altrettanto con il papà.

SONO ANDATA

Una donna della bassa Italia 1854-1934

 

Chi emigra, costretto e controvoglia, inconsapevolmente porta con sè un fazzoletto di cielo, circoscritto, distinto e identico al resto: conserva il magma prorompente e cocente delle radici del prooprio essere.

 

L'ARTE SVELATA IN LUOGHI INSOLITI

Ascoltare lo sguardo, fissare le parole

 

 

DALL'ALTO DI UN BAOBAB 

Dialogo con Marc Chagall sul tempo che passa

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